Stan NoTubes Crest, storia di un mito

Stan NoTubes Crest MK3

Fine anni 90, gli anni d’oro della mtb, che aveva raggiunto una maturità di sviluppo che la rendeva affidabile e divertente, se non fosse stato per le forature che erano la vera piaga delle uscite fuoristrada. Spine, pietre taglienti costringevano a continue riparazione delle camere d’aria o sostituzioni. Alcuni rimedi erano di utilizzare strisce di rinforzo in kevlar tra camera d’aria e pneumatico per renderlo meno perforabile, oppure camere d’aria contenenti una mousse sigillante per tappare i buchi delle spine. Nel 1999 Mavic, la più antica azienda francese produttrice di ruote, insieme a Michelin e Hutchinson, produttori di pneumatici, misero a punto un sistema Tubeless, l’UST (Universal Standard Tubeless) nella ruota Crossmax, con cerchio senza fori interni per i nipple, dove i talloni rinforzati della gomma si incastravano sotto i bordi del cerchio rendendolo a tenuta d’aria. Il sistema era complicato da installare, impossibile senza compressore, e montare e smontare i pochi pneumatici certificati per il sistema non era alla portata dell’utente medio.

I vantaggi del sistema tubeless però furono subito evidenti a tutti, sistema potenzialmente più leggero (mancanza della camera d’aria), utilizzo di pressioni più basse con conseguente maggiore tenuta in fuoristrada, maggiore scorrevolezza i principali. In realltà i pneumatici UST compatibili eraano mediamente più pesanti dei pneumatici normali e quindi molti biker erano riluttanti ad appesantire il loro sistema ruote/gomme.

Stan NoTubes 355 cerchio tubeless

Nello stesso tempo anche negli Stati Uniti un biker ingegnoso stava ragionando su come risolvere il problema delle forature per le gomme mtb. Avendo già sviluppato gomme per Go Cart saapeva quli fossero le problematiche del tubeless, e la sua soluzione per aumentare la tenuta del pneumatico sul cerchio e renderlo resistente alle forature è stato completamente diverso. Stan Koziatek infatti pensò di sostituire la camera d’aria con un sigillante liquido, a base di lattice, che dopo centinaia di prove mixando elementi diversi funzionava alla perfezione, unito ad uno speciale nastro per sigillare l’interno di qualsiasi cerchione rendendolo a tenuta d’aria. Questo sistema aveva il vantaggio di poter rendere tubeless molti cerchi e pneumatici esistenti. Nel 2001 parecchi atleti di livello mondiale utilizzavano il sistema di Stan per vincere gare, come Alison Dunlap e Thomas Frischknecht.

A quel punto tutti i produttori di cerchi e pneumatici, oltre ai team di Pro contattarono Stan per far provare i loro prodotti e renderli compatibili con il suo sistema. Queste esperienze consentirono a Stan di fare molta esperienza di compatibilità e arrivare a capire il funzionamento del tubeless per la mtb, fino a registrare 5 brevetti sul dimensionamento interno di un nuovo cerchio che utilizzava la tecnologia BSD (Bead Socket Technology).

Erano nati i mitici cerchi Tubeless Stans, il primo modello era lo ZTR 355 da 26 pollici (355 era il peso medio in grammi), il primo cerchio tubeless compatibile che funzionava con qualunque pneumatico in commercio. La larghezza interna era di 19 mm, più largo dei cerchi standard che solitamente erano 17 mm (come il Mavic 517).

Stan NoTubes 355 cerchio tubeless

Infatti dopo essere stato nastrato con lo speciale nastro giallo e con un misurino di liquido sigillante, il cerchio cambiò la vita dei bikers di tutto il mondo, rendendo le forature un ricordo del passato. Rendeva possibile ottenere delle ruote tubeless sotto i 1.500 grammi, cosa che pochi altri cerchi mtb all’epoca riuscivano a fare.

Qui sotto trovate il video dimostrativo dell’efficacia del sigillante, Stan in persona pedala su un’asse da Fachiro continuando a forare le gomme che però si tappano immediatamente!

Seguirono le versioni Race, ulteriormente alleggerite e destinate alle competizioni, verso la fine degli anni 2000 vennero introdotte anche le versioni da 29 pollici, solo per freni a disco.

Nel 2010 Stan migliora ulteriormente i suoi cerchi introducendo il modello Crest. Saranno i cerchi considerati standard per il Cross Country, diventando la base incredibilmente leggera per assemblare set di ruote superbi – nei formati 26 o 29 pollici. Sono uno sviluppo dei cerchi ZTR 355 già estremamente popolari che utilizzano l’ultima evoluzione del profilo dei cerchi BST (Bead Socket Technology).

La larghezza del bordo esterno rimane invariata a 24,4 mm, ma il canale interno è maggiorato di 2 mm, passando da 19 a 21 mm attraverso i bordi del tallone ed è 1 mm più basso in sezione rispetto ai 355. Ciò ha consentito di risparmiare 15 g sul cerchio da 26 pollici (340 g in totale), mentre il 29 era 50 g più leggero del precedente ZTR a 370 g. Può non sembrare molto, ma i cerchi di Stan erano già tra i più leggeri disponibili sul mercato. E bisogna tenere conto che anche minime differenze incrementali di peso sono molto più evidenti sui cerchi che in qualsiasi altra parte della bici, essendo massa in movimento.

podium-mmx-26-wheelset

Anche dal Crest sono state derivate delle versioni specifiche da gara, per ottimizzare al massimo il peso ed i vantaggi di questo cerchio che da anni è il riferimento assoluto tra i cerchi tubeless in alluminio, con i Podium da 26 e poi 27,5 ed i RaceGold da 29 pollici.

Nel 2016 Stan introduce un nuovo concetto per la progettazione dei suoi cerchi e ruote complete, il WideRight, ovvero la corretta larghezza del cerchio in rapporto alla dimensione del pneumatico utilizzato, basato su anni di test con pneumatici di tutte le marche e dimensioni per arrivare a definire la corretta espansione della gomma durante l’utilizzo fuoristrada.

Stan NoTubes Crest MK3

E tutto questo studio viene distillato nella serie MK3 del Crest e di tutta la famiglia di cerchi Stans, gli Arch da Trail e i Flow da Enduro/Gravity. Il Crest MK3 cresce di larghezza di altri 2 millimetri, passando da 21 a 23 senza guadagnare neppure un grammo di peso anzi perdendone una manciata. A differenza di molti cerchi che sono diventati troppo larghi per funzionare con pneumatici fino a  2.25 “, la larghezza interna di 23 mm del Crest MK3 mantiene una maneggevolezza estrema unita alla velocità.

Per approfondire la tecnologia WideRight leggi l’articolo sul Blog Raceware: www.raceware.it/stans-wideright-technology/

La forma del cerchio Crest MK3 aggiunge resistenza ed elimina virtualmente la possibilità di pizzicare il pneumatico, consentendo di usare la pressione dei pneumatici perfetta per qualsiasi condizione. Ciò significa una migliore maneggevolezza, una minore resistenza al rotolamento e una maggiore trazione. Raffinata negli ultimi 15 anni, la tecnologia Bead Socket offre il sigillo tubeless più affidabile del settore, rendendo Crest MK3 la scelta migliore per prestazioni XC leggere e tubeless.

Il Crest MK3 è ormai considerato lo standard per le ruote da competizione XC e Marathon, spesso utilizzato anche da atleti non sponsorizzati senza le decal originali per la leggerezza e soprattutto l’affidabilità nel tallonare qualunque gomma anche sui terreni più tecnici.

Ma la storia non è ancora terminata, perchè nel 2018 Stan NoTubes presenta una nuova versione del mitico Crest, il CB7 in carbonio, derivato dai precedenti progetti strada e trail Valor e Bravo, ma, come sempre ottimizzato per poter portare il nome Crest.

Stans Crest CB7

Anche in questo caso i tecnici Stan’s hanno creato un prodotto diverso e unico. Invece di perseguire la massima rigidità del cerchio in carbonio, come fanno molti produttori, con il risultato di perdere velocità e aumentare il rischio di pizzicare le gomme, il cerchio Crest CB7 utilizza la nuova tecnologia RiACT. Con questa progettazione il cerchio assorbe le vibrazioni radiali e smorza gli impatti. È una differenza che si può sentire quasi immediatamente nella pedalata in fuoristrada. Presentata per la prima volta con il leggendario cerchio Valor, la tecnologia RiACT che assorbe gli impatti si è evoluta per essere più reattiva e persino più robusta e resistente. Il nuovo layup del carbonio e la forma del cerchio del Crest CB7 consentono 10 mm di deformazione radiale per assorbire gli impatti più forti. Il nuovo cerchio eguaglia anche la robustezza del Valor pur usando meno materiale per risparmiare peso. E quando si tratta della rigidità laterale necessaria per la precisione e il controllo dello sterzo, il nuovo layup CB7 offre il massimo.

Qui trovate tutte le caratteristiche del Crest CB7 in carbonio: www.raceware.it/cerchio-stans-crest-cb7-carbon/

Il nuovo Crest CB7 in carbonio è l’ideale per un set ruote da cross country o gravel da gara, senza compromessi in terrini di leggerezza e robustezza, garantendo un ottima tenute del pneumatico tubeless, soprattutto con i super performanti pneumatici contemporanei.

Stan Noube Stans Crest CB7l wheel

2 Responses
  1. Alessandro

    Tutto bello, peccato che siano di burro e si crepino in prossimità del foro nipples.
    Due anni di servizio “leggero” e cerchio da buttare.

    1. Francesco Cerchio

      Ciao, i Crest rimangono ottimi cerchi da XC agonistico, i più leggeri in alluminio. Che non siano i più rigidi è fisiologico dato il peso, ma non è detto che sia necessariamente un fatto negativo, in certe condizioni delle ruote più morbide possono essere apprezzabili. Soprattutto con 32 raggi ci sono migliaia di ruote in giro che non hanno avuto problemi.
      Sul fatto che ci siano stati dei casi di rotture è vero, si è trattato di una partita con problemi di produzione, ricoosciuti dalla casa e sostituiti durante i due anni di garanzia.

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